A circa 150 km. da Barcellona in Costa Brava, ad un miglio dal porto di L’Estartit, si trova il piccolo arcipelago delle Medes (21,5 ha di superficie) formato da sette isolotti e da alcuni scogli che risultano far parte geologicamente al massiccio del Montgrì.
La presenza dell’uomo alle Medes risale all’epoca della colonizzazione greca, come dimostrano alcuni resti archeologici In seguito la posizione strategica di questi isolotti, che permettevano attacchi fulminei e poi ritirate sicure, divennero nel Medio Evo un rifugio di pirati che minacciavano, non solo i villaggi costieri, ma anche il commercio marittimo barcellonese. Gli eventi storici si susseguirono e l’uomo abitò le Medes fino al 1932 quando furono definitivamente abbandonate.
La natura ha quindi recuperato il dominio assoluto e sono diventate un vero paradiso per la vegetazione e per la fauna terrestre ma ciò che determina il valore eccezionale delle Medes nel Mediterraneo, è il loro habitat marino.
La vicinanza alla costa e alla foce del fiume Ter, l’influsso dei venti e delle correnti del nord, che favoriscono l’entrata di acque arricchite di apporti organici provenienti fino dal Rodano, le diverse profondità dei fondali, la loro diversa composizione sabbiosa e rocciosa, e la formazione carsica con centinaia di cavità e tunnel, tutto questo spiega la varietà dell’ ambiente marino con la presenza di oltre 1350 specie marine identificate nei gruppi animali e vegetali. Questa ricchezza di risorse è stata sfruttata per molti anni dai pescatori ed in particolar modo dai corallari fino a mettere in pericolo il corallo delle Medes.
Nel 1983 e successivamente nel 1985 la Generalitat de Catalunya (Governo Autonomo Catalano) ha promulgato la normativa di tutela che stabilisce una zona di divieto di pesca nei dintorni delle isole e la conservazione della flora e della fauna di questi fondali marini.
L’emanazione e l’applicazione di queste leggi fa delle isole Medes il parco marino più grande della Catalogna ed uno dei più importanti del Mediterraneo.